Sordità ed ipoacusia improvvisa
Ipoacusia parziale o totale, secondaria a ischemia/edema a eziologia trombo-embolica, traumatica o infettiva, comparsa in un intervallo temporale di 12-36 ore con perdita di almeno 30dB in una o più frequenze. Ottengono migliori risultati i pazienti avviati all’ Ossigenoterapia Iperbarica entro 5-7 giorni dalla comparsa dell’ipoacusia. Tuttavia possono ottenere ancora delle risposte al trattamento iperbarico anche pazienti trattati con un ritardo non superiore a 3 mesi (meglio entro 30 giorni). Il ciclo iniziale prevede almeno 15 sedute con esame audiometrico di controllo finale. Un miglioramento di 10 dB in una delle frequenze interessate dall’ ipoacusia incoraggia la continuazione della terapia fino a 24-26 sedute. L’Ossigenoterapia Iperbarica non è indicata per il trattamento degli acufeni e dell’ipoacusia inveterata e stabilizzata. I pazienti affetti da ipoacusia devono essere precedentemente sottoposti a valutazione specialistica ed a esame audiometrico. Questa indicazione ha il suo razionale proprio nella conoscenza dell’attività cocleare e della estrema esigenza di rifornimento in ossigeno di questa struttura. La coclea ha il più alto consumo di ossigeno di tutto l’organismo umano ed è in posizione privilegiata per un rapporto di diffusione diretta dell’ossigeno attraverso le finestre dell’orecchio medio. L’indicazione all’OTI è quindi mandatoria, a patto che possa essere iniziata con la maggiore celerità possibile. Con il passare del tempo si modifica, infatti, in senso negativo la prognosi e l’ossigeno iperbarico non è in grado di dare risultati soddisfacenti.